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USA: la banca centrale ha salvato il sistema finanziario

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Dopo il colossale fallimento di Silicon Valley Bank, nel weekend in USA è fallita un’altra banca, Signature Bank.

Il problema è che con la chiusura delle banche tutti coloro che hanno denaro depositato su conti correnti delle banche chiuse di fatto lo perdono. Non potendo più accedere ad alcun servizio bancario di fatto non hanno alcuna possibilità di utilizzarlo, ammesso che la banca chiusa lo detenga ancora.

Questo avrebbe potuto provocare un collasso a catena, con migliaia o milioni di clienti delle banche chiuse impossibilitati ad effettuare pagamenti e quindi a rischio fallimento. Anche perchè quelle banche avevano tra i loro clienti anche aziende, oltre a privati, e le aziende a loro volta avrebbero prima o poi dovuto pagare gli stipendi…

A questo punto la banca centrale statunitense, ovvero la Federal Reserve (Fed), ha deciso di intervenire.

Praticamente coprirà tutti gli eventuali ammanchi riguardanti le somme di denaro in deposito sui conti correnti delle banche chiuse, così che nessun correntista perda i propri soldi.

Le banche rimarranno chiuse, e quindi non verranno salvate dal fallimento, ma ai correntisti sarà dato indietro l’intero ammontare dei loro depositi, così che potranno continuare ad operare utilizzando semplicemente altre banche.

Questa azione dovrebbe essere sufficiente, per il momento, per salvare il sistema finanziario statunitense, anche se potrebbe non essere sufficiente a salvare il sistema bancario.

Va però sottolineato che, in parte, la causa del fallimento di quelle banche può essere ricondotta ai tassi di interesse eccessivamente alti decisi dalla stessa Fed tra il 2022 ed il 2023, quindi in qualche modo la banca centrale avrebbe potuto essere ritenuta corresponsabile di un collasso come quello descritto sopra. A questo punto è piuttosto ovvio immaginare che abbia deciso di intervenire, se non altro per salvare gli ignari clienti delle banche.