La Società Editoriale Il Fatto (SEIF), editore de Il Fatto Quotidiano, sta vivendo mesi molto difficili in borsa.
Il crollo è iniziato il 10 gennaio, quando il prezzo delle sue azioni è sceso sotto gli 0,28€. Ma è poi proseguito anche nelle settimane successive.
Il 23 gennaio, per la prima volta nella sua storia, è sceso sotto gli 0,25€, ed il primo marzo è precipitato anche sotto quota 0,20€. Due giorni dopo aveva provato a riprendersi, riportandosi almeno sopra questa soglia, ma ieri è di nuovo sceso fin sotto gli 0,19€.
Oggi è sceso anche a 0,18€, ovvero un livello del 40% inferiore rispetto a quello di inizio anno, facendo registrare il nuovo minimo storico di sempre.
E pensare che a marzo dell’anno scorso aveva toccato gli 0,54€, quindi in un anno ha perso i due terzi del proprio valore!
In particolare quando esordì in borsa, a marzo di quattro anni fa, SEIF capitalizzava più di 21 milioni di euro, mentre ora è precipitata sotto i 4,7 milioni.
Ad esempio Class Editori capitalizza 23,2 milioni di euro attualmente, mentre sotto i 5 milioni troviamo aziende come Eprice.
Oltretutto Class Editori, nota soprattutto per essere l’editore di Milano Finanza, perde più del 99% dai massimi di febbraio 2020, quindi con 22,6 milioni di euro di capitalizzazione di mercato in realtà non se la passa affatto bene.
Invece Eprice, che prima si chiamava Banzai, l’anno scorso ha ceduto tutte le attività internet a causa del Concordato fallimentare della sua controllata ePrice Operations, dichiarata fallita il 30 giugno 2022.
La domanda a questo punto è: SEIF è ancora in grado di sopravvivere?