Nel 2020 alcuni fisici dell’università dell’Arkansas scoprirono un comportamento anomalo ed imprevisto del grafene che sembrava violare le leggi della fisica.
Ovvero scoprirono che il grafene può convertire il calore in energia elettrica sfruttando il naturale movimento degli atomi (il cosiddetto moto browniano). Da notare che fino ad allora si pensava che un tale fenomeno fosse fisicamente impossibile.
In seguito è stato creato un circuito in grado di sfruttare questo comportamento anomalo per creare delle batterie che si auto-ricaricano semplicemente grazie al calore raccolto dall’ambiente.
Per ora si tratta solamente di ricerche sperimentali in laboratorio, non destinate alla produzione industriale, ma il team che ha realizzato quel circuito sperimentale ora sta cercando di immagazzinare l’elettricità generata in questo modo in una batteria a bassa potenza.
Se ci riusciranno, e se il loro lavoro potrà essere industrializzato per la produzione di massa, in futuro i nostri cellulari potranno essere dotati di batterie al grafene che si auto-ricaricano grazie al calore che le circonda.
Va tuttavia sottolineato che non solo questa ricerca è solo sperimentale ed ancora molto lontana dal poter essere realmente utilizzata nei cellulari, ma anche che non è nemmeno detto che batterie di questo tipo potranno essere prodotte e vendute a prezzi compatibili con quelle attuali. Non si sa nemmeno se sarà possibile crearne in laboratorio di funzionanti ed efficaci.
Se però qualche azienda produttrice di cellulari riuscirà a commercializzare cellulari simili in futuro, ad un prezzo simile a quello degli altri, potrebbe finire per dominare il mercato. E non è detto che sarà Apple.