Ieri è stato reso noto che ad aprile la banca centrale statunitense (Federal Reserve) aveva pubblicato un report ufficiale in cui rivelava che alla fine del terzo trimestre 2023 (31 marzo) erano ben 722 le banche USA che avevano riportato perdite non realizzate superiori al 50% del loro capitale.
Il report rivelava anche che 31 di queste banche avevano un patrimonio netto tangibile negativo. Queste non sono più in grado di prendere in prestito nuovo denaro da banche federali, e potrebbero perdere la capacità di vendere prestiti al Government Sponsored Enterprises.
Da notare che solo pochi giorni fa in conferenza stampa il governatore della Fed aveva dichiarato che la crisi bancaria era ormai sostanzialmente sotto controllo.
Invece solo pochi giorni prima la stessa Fed in quel report aveva scritto esplicitamente che le banche con ingenti perdite non realizzate affrontano notevoli rischi per la sicurezza e la solidità.
Scriveva anche che oggi il livello di perdite non realizzate sta costringendo alcune banche ad affrontare scelte difficili, a causa di problemi di liquidità, tra cui quella di ridurre le future attività di prestito a causa delle limitate opzioni di finanziamento.
Infatti affermava che le banche avranno difficoltà a liquidare titoli senza realizzare perdite, e che la stessa detenzione di titoli con rendimenti inferiori a quelli di mercato ha un impatto negativo sui margini di interesse.
Poi aggiungeva:
L’aumento dei tassi di interesse aumenta i rischi finanziari per molte banche.
Va ricordato che l’aumento dei tassi di interesse è una decisione della stessa Fed, in risposta all’inflazione in parte causata sempre dalla Fed con una politica monetaria ulterespansiva durante la pandemia (nel 2020 e 2021).
Da notare che in quel report la banca centrale USA afferma senza giri di parole di essere preoccupata per le banche che hanno portafogli di investimento con posizioni di grandi perdite non realizzate, mentre in conferenza stampa Jerome Powell in realtà sembrava aver dato l’impressione opposta.
In conclusione, la crisi bancaria USA sembra tutt’altro che finita. Anzi…