Qualche settimana fa la Banca Centrale Europea (BCE) ha pubblicato il suo report finanziario del 2022.
In questo report si legge che il 2022 è stato chiuso senza utile, mentre il 2021 si chiuse con un utile di 192 milioni di euro. La causa è ascrivibile a perdite subite nell’esercizio per 1.627 milioni di euro (ovvero più di 1,6 miliardi).
Tali perdite sono state causate da interessi passivi sul saldo netto Target2 della BCE e dalle svalutazioni di titoli del portafoglio detenuto a fronte dei fondi propri e del portafoglio in dollari statunitensi.
In particolare le svalutazioni sono state di 1.840 milioni di euro, mentre l’anno precedente erano state solamente di 133 milioni, e dato che è improbabile che anche nel 2023 la BCE sia costretta a mettere in bilancio svalutazioni di tale portata, è possibile che la forte perdita di esercizio del 2022 sia solo un’eccezione.
Non va dimenticato che la BCE acquista sul mercato titoli per iniettare liquidità sui mercati finanziari, e che lo ha fatto in modo massiccio nel 2020 e nel 2021. Questo contribuì a gonfiare la bolla speculativa del 2021, poi scoppiata nel 2022. Tale dinamica ad oggi sembra essersi esaurita.
Secondo quanto riportato da Milano Finanza (MF), il bilancio della BCE comunque dovrebbe restare negativo ancora per altri 2-4 anni. L’ultima perdita era stata registrata nel bilancio del 2004.
MF comunque aggiunge anche che la BCE per far fronte alle perdite ha a disposizione un fondo rischi addirittura di 6,6 miliardi di euro, oltre ad un capitale di 8,9 miliardi.