Secondo Huw Pill, economista capo della Bank of England (la banca centrale del Regno Unito di Gran Bretagna), famiglie ed imprese britanniche devono accettare di essere più povere, smettendo di cercare aumenti salariali.
Lo ha riferito ieri il Guardian con un articolo che sta facendo molto scalpore.
Pill ha fatto queste dichiarazioni durante un podcast della Columbia Law School, dicendo che è naturale per una famiglia cercare salari più alti in risposta all’aumento dei prezzi.
Da notare che in UK l’inflazione l’anno scorso è schizzata fin oltre l’11%, ed ancora a marzo era superiore al 10%. Invece ad esempio in Eurozona l’anno scorso non è arrivata all’11%, ed ora è già scesa sotto il 7%.
D’altronde il bilancio della BoE (Bank of England) nel 2020/2021 aumentò da circa 6.000 miliardi di sterline ad oltre 11.000, e non è ancora sceso sotto i 10.000 miliardi. Quindi un’inflazione così elevata era inevitabile.
Pill ha detto:
In qualche modo nel Regno Unito qualcuno deve accettare di stare peggio e smettere di cercare di mantenere il proprio reale potere di spesa aumentando i prezzi, sia che si tratti di salari più alti o di trasferire i costi energetici sui clienti.
E quello che stiamo affrontando ora è quella riluttanza ad accettare che, sì, stiamo tutti peggio, e tutti dobbiamo fare la nostra parte.
In altre parole avverte che in economia non esistono pasti gratis, e quindi un aumento dei prezzi ha inevitabilmente un costo che non può non essere accettato.