Un importante ministro del governo Meloni, di cui non è stato reso noto il nome, ha dichiarato a La Stampa che dei 209 miliardi di euro previsti dal PNRR se ne potranno realisticamente utilizzare forse solo cento.
In altre parole l’Italia sta per perdere cento miliardi di euro di fondi del PNRR, a causa banalmente di crediti incagliati e ritardi.
Il ministro infatti sostiene che semplicemente il sistema Italia “non è in grado di assorbire tutto quel volume di investimenti”.
Addirittura suggerisce di chiedere all’Europa o una dilazione dei tempi, o un dimezzamento dei fondi.
Il problema è il raggiungimento degli obiettivi del secondo semestre 2022: se non sono stati raggiunti, l’ultima rata da venti miliardi di euro del Recovery Plan non verrà erogata.
Secondo i tecnici della UE, almeno tre obiettivi non sarebbero stati raggiunti: le riforme delle concessioni aeroportuali, delle reti di teleriscaldamento, e l’ammissibilità dei finanziamenti per la realizzazione dei nuovi stadi di Firenze e Venezia.
In altre parole i soldi ci sono, in abbondanza, ma noi non siamo in grado di utilizzarli per problemi tecnici, burocratici, o per mera incompetenza politica.