Pensateci bene: come si produce una notizia vera? “Semplice”: si scopre la verità, e la si scrive.
Ovvero: non la si abbellisce, non la si rende più affascinante, non la si manipola… si scrive solo ciò che è accaduto. E spesso ciò che accade per davvero è tremendamente noioso!
Invece, come si scrive una bufala? Si è “liberi” di inventare qualsiasi storia, affascinante, terribile, bellissima, sconvolgente… insomma, tutto quello che si può fare per renderla una grande notizia! È tutto falso? Chissenefrega! L’importante è che sia tremendamente affascinante.
Ecco perchè è molto più facile credere alle bufale che non alle notizie vere: le bufale sono costruite apposta per piacere, la verità NO! Non c’è da stupirsi poi se le bufale piacciano più delle notizie vere…
Ovvero le bufale sono piene di fascino (perchè vengono create ad arte così), cariche di appeal, in grado di piacere molto più di quanto non sia in grado di piacere la spesso noiosissima realtà. Un famoso detto recita “non rovinare una bella storia con la verità“, e mai detto fu più calzante di questo: se vuoi che una storia piaccia, e sia condivisa (e creduta), lascia perdere di raccontare la verità!
La verità è roba per quei quattro intellettualoidi disperati che ancora credono che esista una realtà… per tutti gli altri (che sono la stragrande maggioranza della popolazione) sono di gran lunga meglio le bufale, quelle che ti fanno sognare, credere, disperare, incazzare, gioire, esultare, godere. Chissenefrega della ragione, dell’uso dell’intelletto per distinguersi dalle bestie, del raziocinio e della logica come interfaccia nei confronti della realtà: sono le becere emozioni che contano di più, a prescindere dal fatto che ti consentano, o meno, di capire le cose. D’altronde così come non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, non c’è nemmeno peggior ignorante di chi non vuole imparare.