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La morte del Web: una bufala?

Il notissimo mensile Wired, vera e propria bibbia per moltissimi geek, ha pubblicato un articolo in cui si prospetta la morte del web (ma, ovviamente, non di Internet in senso lato). A dire il vero lo stesso Chris Anderson a cui si deve questa ipotesi prospettò la morte del web già nel lontano 1997 (…!!!), ma questa volta questa previsione ha fatto il giro del mondo, proprio grazie a Wired.

Innanzitutto va detto che il World Wide Web è solo una parte di Internet (quella composta dall’insieme di tutti i siti web linkati tra di loro), e che ciò che prospetta Chris Anderson è la sostituzione dell’utilizzo del web, da parte degli utenti, con quello di altri strumenti online.

Faccio però notare che questo genere di previsioni molto spesso lasciano il tempo che trovano. Sono anni, ad esempio, che fior fior di “esperti” sostengono che l’email sia morta, o sia in procinto di farlo, ed invece rimane ancora in grandissima auge, utilizzata da tutti noi ogni singolo giorno (riuscite ad immaginare di rimanerne senza???). Solo il mercato (sì: proprio il mercato) potrà decretare la “morte” di questo o quel servizio Internet (web, email, P2P, apps, ecc.), e solo le abitudini, molto altalenanti, degli utenti possono decretare il successo di nuovi strumenti. Fare previsioni su queste cose è, ad oggi, come vestire i panni di Nostradamus sperando di avere il medesimo successo (anche se Nostradamus era più furbo, e criptava a tal punto le sue “previsioni” che dentro ci si può leggere tutto ed il contrario di tutto).

Io credo invece che dietro la sparata di Anderson ci siano altri motivi, molto più banali e concreti: innanzitutto la pubblicità (questa notizia ha fatto il giro del mondo), ma anche una specie di sfida al Re indiscusso del web, Google. Infatti gli ex-fricchettoni che dirigono Wired (tra cui ovviamente lo stesso Anderson) con il tempo sono diventati piuttosto smart, ed oramai sanno benissimo come si fa a fare business (ad esempio attraverso l’enorme pubblicità gratuita che gli ha portato questo articolo). E poi vuoi mettere la soddisfazione di preconizzare la morte del web, e quindi di Google?! Son soddisfazioni…

PS: ovviamente il fatto che tutto ciò si verifichi, o meno, in questo frangente non ha alcuna importanza. Purtroppo!