La merce che maggiormente importiamo dalla Russia è il gas naturale. Non a caso proprio il gas è stato in assoluto uno dei prodotti il cui prezzo ha maggiormente sofferto gli effetti dello scoppio della guerra in Ucraina.
A gennaio 2022 il prezzo del gas naturale all’ingrosso era di poco superiore ai 35 €/MWh, ma già a fine febbraio dopo lo scoppio della guerra si era impennato fin sopra i 60€. In seguito letteralmente esplose fino a toccare un clamoroso massimo a 306 €/MWh ad agosto.
Fortunatamente poi è sceso, anche grazie al fatto che i riscaldamenti domestici sono stati spenti, tanto che ad inizio maggio era tornato attorno a quei 35€ da cui era partita questa vera e propria bolla, dovuta primariamente a scarsità di offerta.
Ebbene, oggi è sceso addirittura a 25€, ovvero una cifra più bassa di quella che aveva tre mesi prima dello scoppio della guerra.
In altre parole in poco più di due settimane è tornato sotto i livelli precedenti a quelli che aveva ancor prima che la situazione in Ucraina precipitasse portando poi alla guerra.
Quindi ad oggi possiamo dire che l’effetto negativo sul prezzo del gas prodotto dallo scoppio della guerra in Ucraina si è sicuramente e totalmente annullato.
Va però ricordato che a maggio del 2021 era a 15€, quindi gli effetti dovuti alla risalita dell’inflazione avvenuta mesi prima dello scoppio della guerra non sono ancora stati recuperati. Oltretutto è molto difficile immaginare che l’aumento dei prezzi precedente allo scoppio della guerra possa davvero rientrare, pertanto allo stato attuale dei fatti è già tanto che sia sceso abbondantemente sotto i 35€ di gennaio 2022.